Confturismo ha presentato a Roma il suo nuovo progetto per il turismo italiano. Patané: “speriamo di vedere la luce presto perché la crisi ha stravolto l’intero settore, cambiandone pelle e attori”. Stop alla “enorme tassazione”, che ha ridotto investimenti e competitività.
Presso l’Hotel St. George di Roma Confturismo ha presentato il suo nuovo progetto per il turismo italiano. Incontrando i giornalisti il neo presidente, Luca Patané, ha prima di tutto sottolineato l’andamento non brillante dell’estate che si avvia alla conclusione, caratterizzata dalla “crescita dell’incoming e dalla sofferenza del turismo italiano”. Se ad agosto è arrivato il primo segnale di recupero, infatti, “ciò non è servito a bilanciare la perdita degli altri mesi. I dati, purtroppo, non sono positivi”. Un bilancio più scuro che chiaro, insomma, che peraltro arriva dopo ben cinque anni di crisi. “Speriamo di vedere la luce presto – ha commentato Patané – anche perché questa crisi è stata talmente profonda da stravolgere l’intero settore, cambiandone pelle e attori”. Quanto ai programmi futuri di Confturismo, Patané ha sottolineato di puntare a “un pesante rilancio, a a partire dalla creazione delle Confturismo regionali, in modo da mettere in piedi una rete più duttile e flessibile che assicuri un maggior scambio di informazioni tra centro e periferia”. Un’attenzione particolare la nuova dirigenza vuole dedicarla poi all’Expò, definita “una grande occasione per uscire dalla crisi strutturale del turismo, alla quale la politica dovrebbe dedicarsi molto”. Patané ha quindi denunciato la “enorme tassazione” che pesa sulle aziende del comparto, che “ne ha ridotto la capacità di fare investimenti e quindi la competitività”. Per il presidente di Confturismo, occorre “rivedere questa tassazione perché il turismo, anche se considerato poco, esiste e vuole essere motore propulsivo per il Paese”. Sempre in tema di programmi, Patané ha concluso sottolineando la necessità di sviluppare il sistema dei trasporti, “perché non c’è sviluppo del turismo senza sviluppo dei trasporti” e l’opportunità di una “maggiore continuità” tra turismo e cultura La parola è quindi passata a Mara Manente, direttrice del Ciset, che ha presentato la ricerca “Il Pil del turismo italiano incoming, focus sul turismo organizzato” (vedi allegato, ndr), un’analisi “mirata a comprendere gli aspetti su cui puntare per rendere il settore più competitivo”. Dalla ricerca emerge che il turismo organizzato sta avendo “un’evoluzione molto interessante, con una grande crescita sui mercati emergenti, soprattutto extraeuropei”.