UN EURO DI BUONO PASTO FA ANCORA PIU’ CHE GLI 80 EURO IN BUSTA PAGA

CONVEGNO APERTO ALLA STAMPA ORGANIZZATO DA ANSEB, FIPE, CONFCOMMERCIO, CITTADINANZATTIVA, ADICONSUM, ADOC, FEDERCONSUMATORI, MOVIMENTO CONSUMATORI, CGIL, CISL, UIL

Caro Governo, il buono pasto è ancora meglio degli 80 euro. È questo l’incipit della sintesi della ricerca del Prof. Carnevale Maffè che verrà presentata mercoledì prossimo, 10 settembre, presso la sala Aldo Moro di Montecitorio a partire dalle h. 9,30 per illustrare come l’aumento del valore esentasse del buono pasto e l’aumento del suo campo di applicazione possano contribuire a rilanciare i consumi.

“La ricerca – afferma Franco Tumino, presidente di Anseb, l’associazione degli emettitori buoni pasto aderente a Fipe-Confcommercio  – vuole dimostrare numeri alla mano come un’iniziativa a cui nessuno pone attenzione possa avere un impatto apprezzabile sia dal punto di vista microeconomico che macroeconomico. Quando si parla di buoni pasto l’argomento viene sottovalutato, perché si pensa solo al valore facciale unitario che mediamente è di 5 euro. Non si considera mai che il valore totale del mercato è di 2,7 miliardi e che per ogni euro di aumento della soglia di deducibilità si genera un aumento strutturale del Pil fino allo 0,1%. La battaglia che stiamo portando avanti assieme agli esercenti e ai consumatori è a beneficio di tutto il sistema paese».

Anche per i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil nell’attuale fase deflattiva, i buoni pasto rappresentano un esempio virtuoso di come il fisco possa intervenire in modo selettivo per sostenere i redditi del mondo del lavoro e i consumi interni del Paese.

Durante il convegno saranno disponibili materiali informativi e documenti che fanno luce sul mondo troppo spesso ignorato dei buoni pasto.

Al termine del convegno, i materiali saranno scaricabili anche dai siti www.anseb.it e www.fipe.it e www.cittadinanzattiva.it.