Un’estate di “recupero” per il turismo italiano, che sembra premiare destinazioni meno abituali, lago e città d’arte soprattutto. Vanno bene poi gli hotel di alta qualità, attenti a non alzare i prezzi, insieme ai residence e ai villaggi. Tra le aree del Paese, il Nord Est e il Centro battono tutte le altre, Mezzogiorno incluso. Questo il bilancio che emerge dalla lettura dei dati di consuntivo sulle strutture del ricettivo, realizzato dall’Osservatorio nazionale del Turismo di Unioncamere. Lo studio segnala un recupero per gli operatori del ricettivo dopo un 2012 davvero difficile: +2,2% a luglio rispetto all’anno precedente (con un’occupazione media delle camere del 64,4%) e +3,3% ad agosto, quando gli operatori hanno registrato il 74% di camere occupate. “Questa estate le nostre imprese hanno finalmente visto i primi ritorni sugli investimenti effettuati in questo lungo periodo di crisi” afferma il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, commentando i dati dello studio. “Certo, non possiamo ancora parlare di ripresa, soprattutto in termini economici. Il nostro sistema di offerta, che continua a proporsi all’estero con la qualita’ e l’unicita’ dell’ospitalita’ italiana, registra, infatti, una risposta positiva da parte dei mercati stranieri. In Italia poi la contrazione dei consumi per la vacanza si sta arrestando, forse anche grazie alla prospettiva di una minore tassazione sui beni primari come la casa”.