VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA: DUE REGIONI, UNA COSTA UN UNICO BRAND. NASCE “ALTO ADRIATICO” CONFTURISMO: “SI REALIZZA UN PUNTO QUALIFICANTE DEL PIANO STRATEGICO NAZIONALE”

Due regioni, una costa, un unico brand. Veneto e Friuli Venezia Giulia realizzano uno dei punti più qualificanti del piano strategico nazionale sul Turismo varato dal ministro Franceschini. “E’ una delle prime attuazioni, se non la prima, che conosca”, conferma il vice presidente di Confturismo Marco Michielli, che guida anche la Confederazione regionale delle imprese turistiche del Veneto. L’idea è di unire le forze per presentare all’estero le spiagge delle due regioni sotto un unico brand ispirato all’area geografica di appartenenza: l’Alto Adriatico. Il primo passo sarà uno studio di fattibilità ma in una prospettiva di collaborazione molto più ampia che potrà riguardare la logistica, le infrastrutture, i trasporti, l’ambiente. Il percorso da seguire è stato delineato oggi nel corso di un incontro a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, tra il vicepresidente Gianluca Forcolin, l’assessore regionale al Turismo del Veneto Federico Caner, il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello. All’incontro ha partecipato anche il vice presidente di Confturismo Marco Michielli. L’esempio che può fare da guida è quello del lago di Garda che si presenta in forma unitaria sul mercato turistico e sta crescendo in maniera esponenziale. “Un brand unico per l’Alto Adriatico – ha dichiarato l’assessore Caner – significa avere una potenza di fuoco maggiore e la possibilità di una presenza capillare a livello internazionale”. L’iniziativa va nel senso di dare concreta attuazione, nell’area del nord Adriatico, ad almeno due degli obiettivi specifici indicati dal Piano Strategico nazionale di sviluppo del turismo 2017-2022, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso mese di febbraio: “sostenere processi di aggregazione e governance pubblico/privata delle destinazioni” e “costruzione di itinerari interregionali di offerta turistica”.  “Un approccio che testimonia la forte sensibilità di due tra le maggiori aree turistiche regionali del nostro Paese alle nuove tendenze della domanda – dichiara il vice presidente di Confturismo Marco Michielli – A un turista che privilegia sempre gli aspetti esperienziali della propria vacanza non ha senso presentare offerte delimitate da confini amministrativi ma bisogna, al contrario, proporre itinerari e formule i cui limiti siano solo quelli dell’esperienza che egli vuole vivere. In questo modo si realizzano anche importanti sinergie, ad esempio nel campo della promozione, che potenziano iniziative che, se condotte singolarmente, non potrebbero comunque essere altrettanto efficaci”. “Di particolare importanza – aggiunge Michielli – il fatto che l’iniziativa parta da uno studio congiunto di fattibilità che non riguarda esclusivamente l’aspetto del turismo ma anche la fitta rete di servizi e condizioni, a partire dai trasporti, che sono elemento portante per l’effettivo sviluppo di nuovi flussi e l’aumento della permanenza media – e quindi della spesa – di quei turisti che già scelgono le destinazioni dell’Alto Adriatico”. Da parte sua, l’assessore al turismo ha sottolineato l’importanza di costruire un percorso che punti ad una promozione turistica unica per le spiagge. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, che ha messo l’accento sulla logistica e i trasporti: tra sei mesi l’aeroporto di Ronchi dei Legionari sarà l’unico in Italia ad avere la stazione ferroviaria. “E’ arrivato il momento di partire – dichiara Bolzonello – e lo studio di fattibilità ci aiuterà a capire come posizionarci e a metterci nelle condizioni di operare in modo rapido le scelte strategiche da fare”. “Sono felice che sia stata imboccata questa strada a regìa regionale – conclude il vice presidente di Confturismo, Michielli – di cui la base dell’imprenditoria è convinta e va oltre la mera promozione delle spiagge”. “L’indagine concordata – ha aggiunto – permetterà di avere un quadro più preciso delle potenzialità di questa scelta e di individuare i target turistici su cui agire, a partire dal mercato tedesco che ha ancora ampie possibilità di crescita, per ampliare poi la collaborazione”..